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Rischio bombe nei suoli del nuovo Ruggi: i tempi s’allungano

di Alessandro Mosca
Salerno, possibile presenza di ordigni bellici nell’area ex Finmatica: servizio affidato ma serviranno 32 settimane per le verifiche
Rischio bombe nei suoli del nuovo Ruggi: i tempi s’allungano

In attesa dei riscontri alle segnalazioni arrivate nelle scorse settimane dall’Anac e dell’aggiudica del maxi-appalto da parte della Regione Campania, è stato affidato l’ultimo bando necessario per far scattare i lavori del nuovo ospedale “Ruggi” di Salerno. Gli uffici di Palazzo Santa Lucia – come annunciato anche nelle scorse settimane dal governatore Vincenzo De Luca – hanno aggiudicato il servizio di “bonifica bellica sistematica terrestre da ordigni esplosivi residuati bellici” nell’area interessata dalla costruzione del nosocomio di Salerno che sorgerà sui terreni ex Finmatica, a San Leonardo, a poche centinaia di metri di distanza dall’attuale sede della principale struttura sanitaria dell’intera provincia.

Le verifiche

Una bonifica necessaria in quanto l’area dove sarà realizzato l’ospedale non è mai stata totalmente sottoposta a questo tipo di verifica: in base a quanto emerso nel corso degli accertamenti eseguiti negli anni dai tecnici, i suoli di San Leonardo si trovano in una zona dove è possibile ritrovare residuati bellici. Tutto il territorio, infatti, nelle settimane dello sbarco degli Alleati della Seconda guerra mondiale è stato pesantemente colpito da bombardamenti e, dunque, esiste una residua possibilità che sottoterra possano essere “custoditi” degli ordigni finora mai emersi.

Il cronoprogramma

Ma, per eseguire questo tipo di verifiche, inevitabilmente servirà del tempo: in base al cronoprogramma stilato dagli uffici di Palazzo Santa Lucia nel bando di gara, infatti, saranno necessarie ben 32 settimane per completare questa bonifica. Un periodo lunghissimo che inevitabilmente, in attesa dei riscontri ufficiali sul maxi appalto da oltre 360 milioni di euro, rischia di inficiare (ancora una volta) sulla partenza di lavori che sembrano ormai “maledetti”, fra annullamenti delle procedure e altri impedimenti. Secondo indiscrezioni, infatti, per far scattare il cantiere del nuovo “Ruggi” sarà necessario attendere almeno una metà del tempo previsto per le bonifiche: nella primissima fase, mentre i tecnici specializzati eseguiranno i controlli del caso, si potrà avviare la cantierizzazione della zona senza, però, muovere molto. Soltanto a verifiche ben avviate, gli operatori economici cui sarà aggiudicato l’appalto potranno iniziare le lavorazioni programmate.

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