Non solo maltrattamenti, ospiti sequestrati, anziani abbandonati a loro stessi o che fuggivano di notte per essere poi recuperati la mattina dagli operatori oppure strani miscugli che servivano per tenere i pazienti più tranquilli di notte ma anche un’operazione per sottrarre ad un’anziana il suo patrimonio. L’inchiesta dei carabinieri del Nas e della Procura di Salerno sull’Istituto Europeo della Terza Età, la casa di riposo da incubo di Cappelle, vede capitoli di indagine non ancora affrontati.
Il gip Giandomenico D’Agostino, infatti, al momento si è soffermato sull’abbandono delle persone affidate alle cure della Rsa, i cui familiari pagavano anche 2mila euro al mese per una degna assistenza, ma che sarebbero stati in letti o sulle sedie legati, immersi nelle urine, in locali senza riscaldamento, lasciate in condizioni di abbandono all’interno della struttura, con poco personale e non qualificato a seguirli.
Nel fascicolo del pm Morris Saba, infatti, c’è un capitolo che riguarda un’anziana ricoverata e che vede sotto inchiesta la sua amministratrice di sostegno, più medici, un noto avvocato della Costiera amalfitana, dipendenti e direttore di una banca oltre a Karolin Cupo, direttrice della casa di riposo, e il principale indagato, Sante Sica di Montecorvino Rovella, dominus dell’istituto e due suoi parenti. Tutti sono indagati, in questa vicenda, per circonvenzione di incapace in concorso.