Minacciava quei due coniugi di «incendiarli vivi», di «buttargli a terra la casa», di «scannarli con un coltello alla gola e poi di fargli schizzare il sangue vicino alle mura» o di «entrare in casa loro di notte e scannarli come porci». Il tenore delle parole pronunciate nel corso d’una telefonata in vivavoce con terze persone, ripresa in un filmato consegnato ai carabinieri, lascia intendere fin dove avrebbe potuto spingersi il furore di Diana V., classe ‘92, acernese originaria di Battipaglia (nel cuore della capofila della Piana a lungo ha gestito pure un bar) che da sabato non può più stare nel paese montano.

Ordine di Pietro Indinnimeo, gip del Tribunale di Salerno, firmatario dell’ordinanza che dispone il divieto di dimora richiesta dal pm Alessandro Di Vico e notificata dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia, temporaneamente agli ordini del capitano Donato Recchia.
Danneggiamento seguito da incendio: è l’ipotesi di reato a carico della 31enne acernese, difesa dall’avvocato Gaudino Pastorino. I fatti risalgono al 27 luglio scorso, intorno alle 21. Le fiamme lambirono il vano motore d’una Volkswagen Golf parcheggiata in via Ripa, intestata a un uomo del posto, ch’era appena rincasato e che era stato celere a domare il fuoco prima che s’estendesse all’intera vettura.

Stando alla ricostruzione degli investigatori (i carabinieri della locale stazione e quelli della Sezione operativa del Norm di Battipaglia) le fiamme sono state appiccate dalla 31enne, che nel 2022 era stata querelata dalla moglie del malcapitato proprietario dell’utilitaria: di mezzo c’era una contesa relativa ai diritti sull’immobile all’interno del quale vivevano i due coniugi.

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