Uno dei compleanni più tristi. L’anniversario di fondazione numero 105 della Salernitana è inevitabilmente segnato dal dolore, e di certo non per l’aspetto sportivo, pure mortificante ma spesso, come ogni 19 giugno, messo orgogliosamente da parte in nome dell’appartenenza, sentimento che proprio non può piegarsi in nome di qualsivoglia categoria. La festa del popolo dell’ippocampo è segnata però inevitabilmente dal cordoglio e dalla sensazione di vuoto che ha colpito un’intera comunità.
Tre cazzotti terribili in pieno volto, uno dopo l’altro: Armando Mainardi, Gerardo Salvucci, Gianni Novella, tre cuori granata strappati alla vita troppo presto nel giro di una decina di giorni che lasceranno il segno. E che chiederanno come unica medicina l’amore, condiviso attraverso il ricordo.