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Cultura a ostacoli: «Chiesti 1.700 euro per la Sala Pasolini»

di Eleonora Tedesco
Salerno, l'odissea di una compagnia per utilizzare lo spazio di via Lungomare Trieste
Cultura a ostacoli: «Chiesti 1.700 euro per la Sala Pasolini»

Con l’ostinazione tipica degli artisti, non si sono fermati davanti a una richiesta economica che avrebbe scoraggiato chiunque fa cultura. Sono andati avanti superando la delusione di essere respinti dalla propria città e uno spazio lo hanno trovato comunque. Ma quello che è accaduto alla compagnia Sudanzare oltre ad amareggiare, ripropone – ancora una volta – tutta una serie di interrogativi su come vengono gestiti i contenitori culturali di Salerno.

L’antefatto

Tutto è iniziato quando la compagnia è stata invitata a partecipare all’iniziativa curata dal professor Vincenzo Esposito e dal Laboratorio interdipartimentale di Antropologia dell’Università di Salerno dedicata ad Annabella Rossi. Un’opportunità colta al volo dagli artisti con l’idea di supportare l’evento dell’Ateneo con un laboratorio di due giorni (per un totale 8 ore) con una trentina di partecipanti. Da Parigi, dove la compagnia è nata e si esibisce, lo spazio più adeguato per il laboratorio è sembrato la Sala Pasolini.

Il “salasso”

Dopo una serie infinita di tentativi di contattare i referenti che si occupano della gestione della Sala, dopo aver cercato in vano la mediazione dell’assessore alla Cultura che era in carica in quel momento e solo grazie a rapporti personali, la compagnia è riuscita a contattare i responsabili del Teatro pubblico campano che, per l’utilizzo dello spazio al numero 7 di via Lungomare Trieste, senza l’aggiunta di alcun servizio, hanno chiesto 1.708 euro.

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