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Omicidio Pennasilico, in cella i De Meo

di Carmine Landi
Definitive le condanne a 17 anni e otto mesi per i fratelli di Giffoni Valle Piana: tesero l’agguato fatale al mandriano
Omicidio Pennasilico, in cella i De Meo

Gli assassini di Domenico Pennasilico sono in carcere. Giovedì pomeriggio i fratelli Franco e Nicola Di Meo, entrambi di Curti di Giffoni Valle Piana, hanno varcato la soglia della casa circondariale a Fuorni di Salerno. Sono stati accompagnati dai carabinieri della locale Stazione (maresciallo Luigi Ferri), che hanno notificato l’ordine di esecuzione della carcerazione emesso in mattinata dalla Procura generale della Corte d’appello. Effetti della sentenza per mezzo della quale, nei giorni precedenti, i giudici della Corte di cassazione hanno rigettato i ricorsi, rendendo irrevocabili le condanne delle toghe di secondo grado, risalenti a febbraio dello scorso anno.

Il verdetto

Gli ermellini hanno confermato in toto il verdetto della Corte d’assise d’appello. Finanche il riconoscimento della responsabilità civile – nel concorso in omicidio e nella premeditazione – del figlio di Franco, Bruno Di Meo, che in primo grado fu assolto proprio da quest’accusa e condannato ad un anno ed otto mesi per il solo reato di minacce – derubricazione del tentato omicidio che gli era contestato – ai danni del figlio di Domenico, Generoso Pennasilico. «La sua assoluzione dall’omicidio non è condivisibile»: queste le parole dei giudici d’Assise d’appello, che stigmatizzarono, in tal modo, l’operato delle toghe di primo grado e della Procura.

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