Minaccia il sindaco e tre consiglieri comunali che provano a frenare la sua corsa sul marciapiede del viale Amendola. L’episodio è accaduto mercoledì sera. Erano le 21. Mario Conte discuteva con alcuni politici e conoscenti. Intorno a loro, il vuoto. Il vuoto rabbuiato da alcuni lampioni spenti. Quelli accesi, tra l’altro, fanno pochissima luce. La minaccia si concretizza in pochi secondi. Da via Nobile sbuca un ciclista spericolato. Accento italiano, atteggiamento da spaccone. Un negoziante della zona lo descrive come «uno spacciatore pregiudicato».
Il misterioso personaggio
Il ciclista “kamikaze” indossa una felpa e un cappuccio neri. Anche la bici elettrica è scura. Complicato scorgere i dettagli, con la pubblica illuminazione in versione ottocentesca. Viso travisato, senza remore di investire i pedoni, il kamikaze sfiora la porta di vetro di una pizzeria in fase di trasloco, affianca le vetrine dei negozi, corre come se non ci fosse un domani, aiutato dalla pedalata assistita. Il gruppo con il sindaco viene sfiorato. Partono un paio di inviti al ciclista, in duplice vocale dialettale. «Rallenta» viene urlato all’indirizzo del ciclista. Il giovane intabarrato supera un altro bar (tra i pochi ancora aperti), alla fine del marciapiede incrocia dei conoscenti. Si ferma. Si volta e inizia a lanciare epiteti minacciosi contro i politici. L’Ivan Drago del viale Amendola però si mantiene a distanza. Urla, mulina le braccia, minaccia una “carneficina” ma fisicamente resta distante dal gruppo di politici.