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Omicidio Quaranta: «Sellitto temeva denunce da Carmela»

di Francesco Ienco
Mercato San Severino, la ricostruzione: non un delitto passionale, lei voleva portare alla luce giri torbidi
Omicidio Quaranta: «Sellitto temeva denunce da Carmela»

Se movente c’è stato, non era di natura sentimentale. Su questa strada si muove la Procura di Nocera Inferiore nell’inchiesta sul femminicidio di Carmela Quaranta a Mercato San Severino, che vede l’ex compagno Gerardo Sellitto in carcere a Salerno in quanto gravemente indiziato del delitto avvenuto nel fine settimana di Pasqua. Il fermo è scattato al termine di un’attività investigativa durata un mese. Ammesso che il 56enne si riveli come il responsabile della morte della donna (e andrà comunque confermato), le ragioni alla base del gesto non sarebbero, per gli inquirenti, quelle del classico omicidio passionale.

La pista

Altre motivazioni sarebbero emerse, a cominciare dalle testimonianze raccolte dai carabinieri del Nucleo operativo coordinati dal comandante Massimo Avallone, agli ordini del maggiore Carlo Santarpia della Compagnia di Mercato San Severino. In particolare conoscenti e vicini, gli stessi che hanno raccontato di frequenti liti tra i due ex conviventi nell’appartamento della palazzina in via Trieste. Discussioni legate a presunti debiti del 56enne, alla possibilità che l’uomo si stesse avvicinando a giri poco “limpidi” e al fatto che la 43enne avesse già pensato di rivolgersi alle forze dell’ordine.

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