Grande interesse e partecipazione al Macfrut 2025 per la presentazione di “100% Rucola”, un progetto all’avanguardia nato nella Piana del Sele con l’obiettivo di valorizzare la Rucola IGP attraverso innovazione scientifica, sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi.
L’iniziativa, promossa dal Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP, è stata presentata presso l’Italian Fruit Village ed è stata accolta con entusiasmo anche dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dall’Assessore regionale campano all’Agricoltura, Nicola Caputo.
Rucola della Piana del Sele IGP: un’eccellenza italiana da valorizzare
Il progetto prende vita dalla volontà di valorizzare gli scarti di produzione, che interessano circa il 73% della produzione nazionale di rucola, gran parte della quale viene esportata, in particolare verso i mercati del Nord Europa. L’approccio adottato segue un modello concreto di economia circolare, trasformando ciò che prima era rifiuto in materie prime ad alto valore aggiunto.
Durante l’evento, Vito Busillo, presidente del Consorzio, ha aperto i lavori affiancato da esperti e tecnici, mentre il prof. Gaetano Lamberti dell’Università di Salerno ha illustrato i risultati della ricerca scientifica, tra cui lo sviluppo di un prototipo per l’estrazione dell’erucina dagli sfalci di rucola.
L’erucina: un composto bioattivo contro infiammazioni e tumori
L’erucina è un isotiocianato naturale dalle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali, che grazie al progetto è stato trasformato in un prodotto microincapsulato per migliorarne biodisponibilità e dosaggio. Il prodotto è ora pronto per l’industrializzazione, e parallelamente è stato avviato uno studio per riutilizzare il materiale esausto come CDR (Combustibile Derivato da Rifiuto).
Indagine statistica: scarti tra il 5% e il 10% della produzione
A suscitare ulteriore attenzione è stata la presentazione dell’indagine statistica curata dalla Fondazione Saccone, illustrata da Giorgio Scala e Paolo Senatore. Lo studio ha coinvolto 54 aziende agricole aderenti al Consorzio, rivelando dati cruciali per lo sviluppo futuro della filiera.
- Il 66,7% delle aziende ha dichiarato una produzione di scarti vegetali tra il 5% e il 10%.
- Il 44,4% indica che l’impatto economico degli scarti supera il 5% dei costi operativi.
- Le principali cause di scarto sono: mancata vendita (74,1%), difetti alla raccolta (59,3%) e scarti da controlli qualità (50%).
Nonostante le criticità, emerge un forte interesse verso l’innovazione:
- Il 46,3% delle aziende è disposto a conferire almeno il 25% degli scarti per la ricerca.
- Il 20,4% destinerebbe oltre il 75% alla valorizzazione.
Innovazione, sostenibilità e competitività: le sfide future
Le aziende agricole della Piana del Sele puntano su efficienza energetica (59,3%), ottimizzazione dei processi (57,4%), e digitalizzazione della gestione (40,7%). Le priorità sono chiare: riduzione dei costi, miglioramento della shelf-life, tecnologie avanzate e sostenibilità della filiera.
“100% Rucola” rappresenta un modello replicabile a livello nazionale, come ha sottolineato Giorgio Scala: «La forza di questo progetto è nel dialogo tra aziende, università e istituzioni. Serve coraggio per cambiare, ma l’innovazione nel settore agroalimentare è già realtà».
Tutti i materiali informativi e l’indagine completa sono disponibili sul sito della Fondazione Saccone: www.fondazionesaccone.it